I prezzi dei sacchetti di frutta e verdura varieranno da un minimo di 2 fino ad un massimo di 10 centesimi. I sacchetti, rigorosamente biodegradabili, non potranno essere riutilizzati una seconda volta. Il divieto è imposto per motivi igienici, anche se i critici del provvedimento sostengono che sia una scelta dettata più dai ricavi per lo Stato che per motivi di sicurezza alimentare e ambientale. Non è un mistero che parte del ricavo generato dalla vendita dei sacchetti a pagamento sarà poi girato alle casse dello Stato dagli esercenti sotto forma di Iva e imposta sul reddito. D’altronde, 2 centesimi non fanno rumore, anche se alla lunga quei centesimi per ciascuna busta potrebbe avere una ripercussione economica importante sul portafoglio di ciascuno.