Il Decreto Crescita penalizza artigiani e piccole imprese condannandoli a sottostare ai grandi gruppi

CNA 622x360 ECOBONUSCNA giudica molto negativamente la misura del Decreto Crescita che consente all’impresa esecutrice dei lavori, per la riqualificazione energetica e per la messa in sicurezza anti-sismica degli immobili, di anticipare al cliente la detrazione sotto forma di sconto in fattura, con la possibilità di recuperarlo in cinque anni. Questa ipotesi scarta a priori artigiani e piccole imprese, che non dispongono dei polmoni finanziari sufficienti a trasformarsi in bancomat, oltre tutto non il loro ruolo, e quindi sono costretti a lavorare per i grandi gruppi, sottostando alle loro condizioni e senza la possibilità di emanciparsi e di crescere.

 

Anche la possibilità di un’ulteriore cessione dei crediti a propri fornitori di beni e servizi non intacca la complessità delle procedure, mentre lascia inalterati i rischi per artigiani e piccole imprese di restare alla mercé dei grandi fornitori, gli unici nelle condizioni di prendere in carico queste opere per poi assegnarle in una sorta di sub-appalto.

Chiediamo, invece, che si possa cedere il credito d’imposta, corrispondente alla detrazione fiscale connessa alla spesa effettuata, direttamente alle banche, proprio per evitare che artigiani e piccole imprese non possano acquisire il credito per carenza di risorse finanziarie o di capienza fiscale tale da consentire la procedura di compensazione.