Ok alla nuova Imu. Ma solo se prevede la totale deducibilità di capannoni, laboratori e botteghe

Va beneimu la proposta di nuova Imu a condizione che venga introdotta la totale deducibilità sugli immobili strumentali: capannoni, laboratori e botteghe, insomma. È quanto ha indicato la delegazione di Rete Imprese Italia, con in testa la rappresentanza CNA, che ha partecipato all’audizione di fronte ai componenti della commissione Finanza della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di legge 1429 sulla istituzione dell’Imposta municipale sugli immobili (Imu).

 

A giudizio della CNA e di Rete Imprese Italia, “la proposta di legge che istituisce la nuova Imu e sostituisce le attuali Imu e Tasi può costituire una prima risposta” alle richieste di artigiani e piccole imprese “di riformare, complessivamente, l’imposizione immobiliare comunale, con l’obiettivo sia di ridurre la tassazione sugli immobili produttivi sia di pervenire ad un’unica tassa locale sugli immobili”,  la cosiddetta “local tax”,  al fine “di semplificare gli adempimenti tributari a carico di imprese e contribuenti”.

Nel corso dell’audizione è stato sottolineata, tuttavia, la necessità – con riferimento alla deducibilità dalle imposte sui redditi (Irpef/Ires) della nuova imposta corrisposta sugli immobili strumentali delle imprese e dei lavoratori autonomi –di un coordinamento con le recenti misure introdotte dal Decreto Crescita, che ne prevedono la totale deducibilità, a regime a decorrere dal 2023, sia l’estensione della deducibilità dell’imposta anche ai fini dell’Irap.