CNA Impresa Donna si unisce alle tante voci dell’associazionismo femminile in Italia, per esprimere la propria preoccupazione per la ricaduta che gli effetti economici del Coronavirus avrà sulle imprese femminili e sulle attività delle libere professioniste e lavoratrici autonome, che nelle classi di età sotto i 40 anni sono ormai la maggioranza.
Le imprese femminili in Italia, nel 2018, sono oltre un milione e 337mila (+6mila rispetto al 2017, pari al 22% circa del totale delle imprese (dati Unioncamere). Esse sono presenti in settori particolarmente esposti alla crisi del Coronavirus, quali il settore della cura della persona (estetica, servizi sanitari) e il settore del turismo (alloggio, ristorazione, piccolo artigianato), dove il tasso di femminilizzazione è pari, rispettivamente, al 50% (124mila su 244mila imprese) e al 30% circa (132.581 contro 451.408) del totale.
Tutte queste realtà dovrebbero essere sostenute con maggior forza dal punto di vista sia delle misure di tutela del reddito sia delle misure di conciliazione; solo così sarà possibile sopravvivere all’impatto della crisi e non costringere le donne a perdere la propria attività autonoma e/o imprenditoriale che in molti casi è frutto di percorsi di indipendenza personale ed economica o semplicemente in risposta alla difficoltà delle donne di accedere alle tutele del lavoro dipendente.
Essere al fianco di queste donne d’impresa, permetterà al nostro paese una ripresa economica più rapida e diffusa, consoliderà la dignità che solo il lavoro sa dare e sarà l’occasione di contribuire concretamente al cambio di passo culturale verso la parità, di cui abbiamo ancora tanto bisogno.
In questo quadro accogliamo con favore le misure annunciate dalla Ministra Bonetti, che ha incrementato di 5 milioni di euro, con risorse del Dipartimento per le Pari opportunità, la Sezione speciale del Fondo per le Pmi dedicato all’imprenditoria femminile ma chiediamo al Governo tutto, in particolare all’Onorevole Nunzia Catalfo, Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali e alla Professoressa Elena Bonetti, Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, di essere portatrici tenaci dello sguardo diverso delle donne sulle scelte politiche di queste ore così drammatiche ed impegnative per l’intero paese.
È questo il tempo di fare ciascuno la propria parte, le donne della CNA ci sono e chiedono solo di poter continuare ad esserci!