Dall’alimentare agli impiantisti: il girone infernale della burocrazia per le piccole imprese tocca a tutti i settori. Alcuni esempi? Per poter consumare un prodotto gastronomico all’interno di un’attività artigiana, leggi e burocrazia impongono sedute scomode e vietano l’uso di piatti di ceramica e posate in metallo.
Se l’artigiano ha l’ardire di offrire una bibita per accompagnare un trancio di pizza, o un caffè espresso dopo un cornetto di propria produzione deve addentrarsi in un infernale labirinto burocratico e normativo e ben che vada deve adattarsi a vincoli e limitazioni.
Altro ambito, altre incongruenze: gli impiantisti che operano su più regioni devono destreggiarsi tra i diversi catasti degli impianti termici in quanto ogni regione ha sviluppato una propria piattaforma con modalità di accesso e procedure specifiche. E se si passa all’autoproduzione energetica le procedure sono così complesse e districate che anche i professionisti che assistono le imprese sono in difficoltà.
L’Osservatorio Burocrazia realizzato dalla CNA nazionale, giunto alla quinta edizione, ha indagato l’impatto della riforma costituzionale del 2001 su otto mestieri - alimentare con consumo sul posto, installazione e manutenzione impianti fotovoltaici, tatuaggio, piercing, acconciatura, estetica, toelettatura di animali, meccatronica-, quasi 400 mila imprese, dal quale emergono numerose criticità nell’attività d’impresa a causa di un variegato contesto normativo e amministrativo.
Cna Liguria ha realizzato una trasmissione televisiva di approfondimento sull’emittente ligure Primocanale presentando l’Osservatorio Cna Burocrazia con Marco Capozi responsabile per Cna a livello nazionale del dipartimento Relazioni istituzionali e Affari legislativi, l’assessore regionale allo sviluppo economico Alessio Piana, il Presidente di Cna Liguria Massimo Giacchetta, il segretario Angelo Matellini e il segretario di Cna Genova Barbara Banchero.