Le dieci proposte di Cna Liguria ai candidati delle elezioni regionali 2024

1Dieci proposte concrete e prioritarie per lo sviluppo delle piccole e medie imprese della Liguria, in una regione in cui il tessuto economico è composto prevalentemente, oltre il 90%, da PMI. Dalle infrastrutture, alla green economy sino al recupero delle aree interne. A realizzare il documento con proposte e suggerimenti e consegnarlo ai candidati delle elezioni regionali 2024 è CNA Liguria che con i suoi oltre 20mila associati a livello regionale è la maggiore associazione di rappresentanza delle piccole e medie imprese (9520 aziende, 3539 cittadini e 7411 pensionati associati).

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Al primo posto Infrastrutture e manutenzione del territorio: si chiede il massimo impegno a realizzare, completare e manutenere le reti infrastrutturali del trasporto, le reti elettriche, di trasmissione dati e idriche.  Per le imprese e per i liguri ci sono opere necessarie. Serve un potenziamento del sistema ferroviario - con il “Terzo Valico”, la Pontremolese lungo l’asse “Tirreno Brennero” e il raddoppio della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia- e del sistema viario - Gronda, Aurelia bis, Casello di Bossarino, il progetto della Carcare/Predosa sulla A10, autoparco nell’area ex Ilva di Genova ad uso dell’autotrasporto. CNA chiede anche risposte chiare sul progetto del Rigassificatore nel savonese.

La Confederazione propone di identificare un interlocutore unico a livello regionale che si occupi di Economia del Mare declinata al settore della nautica. Andrebbe scorporata la nautica dalla portualità cosiddetta “commerciale” pura, ovvero dal traffico merci e dalla connessa logistica. Oggi tutto è racchiuso nel concetto generale di Blue Economy e questo fa perdere di vista la peculiarità della nautica e del grande apporto che essa reca in termini di Pil.

Ai candidati CNA chiede di incentivare politiche di sviluppo della green economy. Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono una grande opportunità per tutti i cittadini. Così come gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e l’energysaving, e, in particolare, i mini-eolici e mini-idrici, possano rappresentare un elemento di crescita. Il contesto economico e i cambiamenti ambientali in atto richiedono politiche e incentivi per lo sviluppo sostenibile delle imprese. La Regione Liguria, secondo CNA, dovrà deliberare una normativa semplificata e di buon senso per consentire in modo chiaro ed esaustivo l’installazione di tali impianti. Serviranno incentivi fiscali per l’installazione di impianti FER sui capannoni ai fini della produzione di energia destinata all’autoconsumo e una riduzione degli oneri amministrativi, attraverso la digitalizzazione delle procedure, e creazione di sportelli unici che snelliscano il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione, e l’introduzione di modelli standardizzati a livello nazionale per autorizzazioni e certificazioni.

Non mancano due dei temi cruciali con cui si rapportano le aziende: la ricerca del personale e la necessità di avere credito e sostegno finanziario per gli investimenti. Servono politiche che favoriscano le opportunità di impiego per i giovani, anche con un focus mirato sugli immigrati. Bisogna favorire l’apprendistato professionalizzante e duale, Academy, Orientamento, ma soprattutto personalizzazione dei percorsi, con azioni sistematiche di messa in rete di tutti gli strumenti e le iniziative in campo.

Per aiutare le imprese occorre finanziare il sistema dei Confidi, direttamente o indirettamente con fondi rischio e/o di controgaranzia/riassicurazione. L’utilizzo dei fondi comunitari, nazionali, regionali a favore delle micro e piccole imprese è importante. I fondi strutturali europei devono continuare ad essere gestiti a livello regionale ed è necessario finanziare con FSE la consulenza e il sostegno alla crescita culturale della micro-imprenditoria, capace nel proprio “mestiere” ma spesso carente negli aspetti finanziari, fiscali e amministrativi.

L’abusivismo colpisce tanti settori, in Liguria riguarda anche il settore impiantistico e, almeno per la parte termoidraulica, la Regione, potrebbe attivare azioni concrete per tentare di farlo emergere, avendo la gestione del portale Caitel su cui dovrebbero essere censite tutte le caldaie ed i condizionatori soggetti a controllo. Ad oggi ne risultano censiti solo il 50%. Fondamentale diventa l’applicazione del Nuovo Codice degli appalti (D.Lgs 36/2023) che ribalta concettualmente e fattivamente la possibilità di suddivisione in lotti, togliendo qualsiasi alibi alle Stazioni appaltanti di possibili ritorsioni nei loro confronti. Il nuovo codice pone le basi per poter operare con maggior celerità e aggiunge strumenti per poter procedere davvero alla suddivisione dei lotti, cosa vitale per le piccole imprese che il Liguria sono la stragrande maggioranza.

In tema di semplificazione CNA Liguria chiede una riduzione degli oneri amministrativi, attraverso la digitalizzazione delle procedure, la creazione di sportelli unici che snelliscano il rapporto tra imprese e PA, e l’introduzione di modelli standardizzati a livello nazionale per autorizzazioni e certificazioni. Una sola istanza, una sola piattaforma informatica, una sola risposta e un solo controllo.

l’introduzione di servizi dedicati all’internazionalizzazione, con la creazione di sportelli unici che assistano le imprese nell’esplorazione di mercati esteri, con informazioni su normative, partner locali e opportunità di business, e fondi specifici per incentivare la partecipazione delle PMI a fiere internazionali, in modo da garantire la visibilità delle nostre imprese in contesti globali di crescita, potendo contare su un sistema di promozione disegnato per loro.

Tra i dieci punti anche delle proposte su aree interne, turismo e cultura. Le aree interne della Liguria soffrono di un progressivo spopolamento e di una carenza di infrastrutture adeguate. CNA Liguria richiede la creazione di un piano di sviluppo specifico per queste aree, con incentivi per l’insediamento di nuove imprese, la creazione di coworking e spazi di aggregazione per giovani imprenditori, e il potenziamento delle reti di trasporto e comunicazione.  Il turismo è uno dei settori chiave per l’economia ligure, ma è necessario differenziare l’offerta puntando sulle eccellenze locali e incentivando la creazione di percorsi di turismo esperienziale e artigianale, che mettano in rete le botteghe, i laboratori e i produttori del territorio.  È fondamentale lavorare a favore della collaborazione tra imprese turistiche e artigiane, per offrire ai visitatori un’esperienza autentica e unica. Servono, inoltre, campagne di promozione mirate per far conoscere queste eccellenze fuori dai confini regionali e nazionali, utilizzando anche le potenzialità del marketing digitale.

Chiude l’elenco delle proposte di CNA un aspetto che riguarda non solo le imprese, ma tutti i cittadini: è assolutamente prioritario e doveroso affrontare il tema della sanità, non soltanto perché è la voce principale del bilancio regionale, ma perché rappresenta un bene comune. In una regione come la Liguria, la cui età media è la più alta in Italia, occorre mettere in atto tutto quanto necessario affinché si rafforzi e si renda adeguato il sistema sanitario ligure, investendo nelle risorse umane, medici e personale sanitario, e in un modello organizzativo moderno ed efficiente.