La campagna elettorale per le elezioni politiche di marzo si è aperta sotto il segno della rincorsa di promesse tanto suggestive quanto irreali.
Una rincorsa in discesa che non si pone il problema di dover giustificare, argomentare o spiegare gli effetti collaterali che genererebbe l’attuazione di quanto fatto sperare.
Una situazione paradossale che trova in parte alimento nei media che inseguono stupiti e incantati le mirabolanti promesse, senza mai porre le giuste domande in un vortice surreale.
Una situazione che pone la CNA, che intende presentare ai partiti ed ai suoi candidati le aspettative e le proposte dell’artigianato e delle piccole imprese, di fronte a un dilemma quanto meno imbarazzante. Decidere se accogliere e plaudire le stupefacenti promesse dei partiti concorrendo ad illudere imprese e cittadini, oppure assumere un atteggiamento meno arrembante, mostrando così di chiedere meno di ciò che viene offerto.
In questa quadro, la Presidenza della CNA ha condiviso un documento contenente una serie di proposte per la legislatura. Un documento che ha in primo luogo a cuore le imprese ma rispetta al tempo stesso il contesto in cui esse operano e le sue regole. Un documento costruito secondo i canoni che contraddistinguono da sempre la nostra azione: misura, senso della responsabilità, analisi di fattibilità e di compatibilità delle scelte con l’interesse collettivo.